Spesso e volentieri si sentono miei connazionali lamentarsi dell'Inghilterra: chi per il clima, chi per la riservatezza degli autoctoni, chi per il cibo.

Effettivamente raramente qui, in Londra, si superano i 25 gradi e nel corso della medesima giornata si passa da un sole caldo all'acquazzone; più volte nella stessa giornata.

In un anno non ho ancora compreso quale cibo sia tipicamente inglese, in una città ove sono presenti centinaia e centinaia di ristoranti di Paesi differenti: italiani, francesi, spagnoli, brasiliani, polacchi, indiani (del su, del nord...), pachistani, bengalesi, vietnamiti, cinesi, thailandesi, messicani... basta non terminerei più. Una chicca: oggi ho scoperto non lontano da qui un ristorante svedese. !?
Lo scorso inverno vivevo con una ragazza svedese che, alla domanda su quale cibo fosse tipico della sua nazione, mi rispose: panini e patate. Spero il ristorante offra qualcosa in più.

Nonostante sia scoppiata l'estate da almeno un mese, non sono riuscito a trovare festival con grigliate ed i dehors sono più timidi rispetto all'invasione, forse neanche regolamentata, che si può notare in Torino o Roma.

Ciononostante non credo sia corretto, soprattutto per coloro che vivono qui, lamentarsi oltremodo. Difficilmente da noi, fatta forse eccezione per Milano e Roma, si può entrare in contatto con una tale varietà di culture, tradizioni culinarie, abitudini e, dal momento che tutti siamo più o meno di passaggio qui, fare tesoro di tutto ciò non potrà che renderci più ricchi, speciali in qualche modo, una vota rientrati nelle nostre realtà

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